Biodiversità Viticola

In Sardegna esiste una notevole biodiversità viticola che colora la geografia sarda sia nelle varietà maggiori che minori (molte delle quali sono in via di recupero).

Biodiversità Viticola.

Tra i più coltivati vi sono, in ordine di superficie vitata: il cannonau ed il vermentino a cui fanno seguito il monica, il nuragus, il carignano, il pascale, (che sono la principale piattaforma viticola sarda, superando il 75% dell’intera superficie vitata), a cui fanno seguito, per la restante parte: il bovale, il sangiovese, la vernaccia, il cabernet sauvignon, il cagnulari, la malvasia ed il moscato, il merlot, la barbera sarda, il montepulciano, il nebbiolo, il syrah, il torbato, il nasco, il nieddera, il girò, il semidano, l’arvesiniadu, il caricagiola, il nieddu mannu, il greco nero, il retagliado, l’albaranzeuli nero e bianco, ecc…

Come si evince dall’elenco, sono preponderanti le varietà tradizionali, ma sussistono anche molte varietà nazionali ed internazionali (8%), introdotte in Sardegna per ragioni differenti, che hanno mostrato un buon adattamento alle varie zone dell’Isola.

Biodiversità Viticola
Vigneti in Sardegna. Cantina Murales

Prevalgono le varietà a bacca rossa, in primis il vitigno cannonau e, mentre, tra le varietà a bacca bianca, emerge la forte riduzione del vitigno bianco nuragus e, per contro, la continua ascesa produttiva del vermentino (oggi tra le varietà più coltivate dell’isola).

Tra i vini sardi è infatti il Vermentino che negli ultimi anni ha spiccato il volo, non solo in quanto a produzione ma anche per il consistente aumento di richiesta, tant’è che è divenuto il vino bianco più venduto in Italia.

Biodiversità viticola.

Vini prodotti sono:
Vermentino di Gallura Docg (anche superiore)
Vermentino di Sardegna Doc (nelle versioni secco, amabile, spumante).
Alghero vermentino Doc (anche frizzante)

Tra i vitigni a bacca bianca della Sardegna, il Nuragus ed il Semidano (coltivato in una piccola area del Campidano oristanese) hanno subito, negli ultimi anni, una notevole contrazione.

Vini prodotti:
Nuragus di Cagliari Doc (secco, frizzante, amabile);
Sardegna Semidano Doc, con la sottodenominazione “Mogoro”, (nelle versioni superiore, spumante, passito).

Il nasco è un vitigno antico, diffuso nell’entroterra cagliaritano ed è alla base del:
Nasco di Cagliari Doc (secco, Liquoroso secco, liquoroso riserva).

La vernaccia è un nobile vitigno oggi prodotta quasi esclusivamente nella provincia di Oristano che per prima ottenne la Denominazione di Origine (1971).
Vernaccia di Oristano Doc (nelle versioni Superiore, Liquoroso secco e Liquoroso dolce).

La Malvasia ed il Moscato sono due vitigni aromatici diffusi in tutto il bacino del Mediterraneo e che, in Sardegna, danno vita a:
Malvasia di Bosa Doc (secco, dolce naturale, liquoroso dolce nat., liquoroso secco).
Malvasia di Cagliari Doc (secco, liquoroso, liquoroso secco, liquoroso riserva).
Moscato di Cagliari Doc (liquoroso naturale, liquoroso naturale riserva)
Moscato di Sorso Sennori Doc (liquoroso dolce)
Moscato di Sardegna Spumante (con sottodenominazioni “Gallura” o “Tempio”.

Il torbato viene prodotto in una piccola area nel territorio di Alghero e, vinificato anche in versione spumante, consente di produrre:
Alghero Torbato Doc (anche spumante)

I vini sardi da uve a bacca rossa sono numerosi ed il Cannonau ne è il re.

È il più rappresentativo del territorio sardo ed il più diffuso in tutta l’isola. Il 70% della superficie vitata a cannonau è concentrata nella provincia di Nuoro ma le risultanze organolettiche variano enormemente da zona a zona, benché la traccia sensoriale che lo identifica permanga sempre e comunque. La Denominazione di Origine lo qualifica come:
Cannonau di Sardegna Doc (rosato, riserva, liquoroso secco, liquoroso dolce).

Altri prestigiosi vitigni a bacca rossa sono il carignano (si concentra soprattutto nel Sulcis, a sud dell’isola), il bovale (ne esistono due varietà, il bovale sardo ed il bovale di Spagna), il monica (presente in tutto il territorio isolano da cui si ottengono due Doc) ed il cagnulari.
Carignano del Sulcis Doc (rosto, rosso, rosso riserva, rosso sup., novello, passito),
Mandrolisai Doc (uvaggio di bovale sardo, monica e cannonau),
Campidano di Terralba o Terralba Doc (bovale sardo e bovale di Spagna),
Monica di Sardegna Doc (secco, amabile, frizzante, superiore),
Monica di Cagliari Doc (secco, liquoroso, riserva).

Il girò è un vitigno di pregio ideale per la preparazione di eleganti vini rossi da dessert ma la cui produzione, oggi, è limitata a piccole aree nel sud dell’isola.
Girò di Cagliari (nelle versioni: Liquoroso, Liquoroso secco e Liquoroso Riserva).

Biodiversità Viticola in Sardegna.

Piero Canopoli e Giuliana Dalla Longa

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